ARCHEOLOGIA

NASCE IL “CAMMINO DELLA VIA LATINA”

 

PROGETTO DEL “CAMMINO DELLA VIA LATINA”

(di Angelo D’Ottavi)

 

Questa iniziativa ambiziosa è volta a promuovere uno dei percorsi storici più significativi dell’antica Roma: la Via Latina. Il progetto cerca di connettere le persone con la storia profonda e la cultura del territorio attraverso un’esperienza diretta, camminando, andando a cavallo o in bicicletta lungo il percorso che un tempo collegava Roma a Santa Maria Capua Vetere.

 

Tabula Peutingeriana – copia di un’antica carta romana  risalente al XII-XIII secolo  che mostra le vie dell’Impero romano. In rosso il tracciato della Via latina

 

L’idea di ripercorrere il tracciato della Via Latina, come fatto dalle primitive popolazioni pre – protostoriche, poi dai Romani e successivamente nel Medioevo, invita a un’immersione nelle sensazioni e nelle emozioni di coloro che migliaia di anni fa percorrevano questi stessi luoghi. È un tentativo di connessione temporale che, sebbene sfidato dai cambiamenti paesaggistici e dalla modernità, offre un’opportunità unica di riflessione sul passato e sul presente.

Il progetto mira non solo a valorizzare un itinerario storico, ma anche a promuovere un turismo sostenibile e consapevole, mettendo in luce le ricchezze archeologiche e naturalistiche lungo il percorso. Inoltre, l’attenzione alla promozione e al lavoro con enti locali e regionali evidenzia un approccio collaborativo necessario per il successo di tali iniziative.

Il Cammino della Via Latina stabilisce un ponte tra passato e presente, offrendo un modo tangibile per esplorare e connettersi con la ricca eredità dei primitivi popoli latini, italici, dell’antica Roma e infine del Medioevo.  Un progetto che promuove un approccio al turismo e che è al tempo stesso educativo e sostenibile, valorizzando il patrimonio storico e naturale dell’Italia centrale. L’iniziativa, grazie alla sua capacità di intrecciare la storia con l’esplorazione personale, ha il potenziale per arricchire non solo la comprensione del passato ma anche l’apprezzamento per la conservazione e la valorizzazione del nostro ambiente e delle nostre tradizioni.

La Via Latina, stando ai documenti a nostra conoscenza, è stata percorsa almeno sino al 1527 dai soldati del regno di Napoli, reduci dal sacco di Roma, per sfuggire alla peste che aveva iniziato a contagiare la capitale, come riportato dalle cronache di Marin Sanudo, storiografo veneziano, che descrisse puntualmente l’assedio, il successivo sacco di Roma e l’abbandono della capitale per via della peste, lungo appunto alla Via Latina.

Il progetto del Cammino della Via Latina, da Roma a Santa Maria Capua Vetere, è auspicabile, ma richiederà un lungo lavoro di studio e promozione.

Il percorso storico della Via Latina

 

Roma – Tombe della Via Latina

 

La Via Latina fu una delle strade consolari più antiche del Lazio, che rivestiva un ruolo cruciale per i commerci e i collegamenti tra Roma e l’Italia meridionale. Originariamente partendo da Porta Capena, durante l’epoca repubblicana, e successivamente spostandosi a partire da Porta Latina con l’espansione delle mura Aureliane, la Via Latina si distingueva per la presenza di numerosi monumenti di rilevanza artistica lungo il suo tracciato, soprattutto nel suburbio immediato di Roma, motivo per cui Strabone la definì “via preclarissima“.

In età storica, la via seguiva un percorso naturale interno tra vari monti e valli, collegando Roma con l’antica Capua e proseguendo verso il sud dell’Italia. Serviva come un’arteria principale, insieme alla Via Appia, per le comunicazioni tra il Lazio e la Campania, sfruttando i corridoi naturali delle valli del Sacco e del Liri, utilizzati fin dall’VIII secolo a.C. per connettere l’Etruria con la Magna Grecia.

Due principali teorie emergono riguardo l’origine della Via Latina: una la lega alla sottomissione dei territori della Lega Latina e alla loro colonizzazione da parte di Roma dopo la fine della guerra latina nel 338 a.C., mentre l’altra ipotizza una fondazione tra il 328 e il 312 a.C., collegata alle fondazioni di Fregellae ed Interamna Lirenas.

Lungo il suo percorso, la Via Latina era dotata di stationes per il ristoro dei viaggiatori, con posizioni documentate da fonti antiche come l’Itinerario Antonino e la Tabula Peutingeriana. Ricerche archeologiche hanno portato alla luce un complesso di edifici nei pressi di Roma, attribuiti a una taverna o mansio, confermando l’importanza storica e funzionale della via nella rete stradale romana.

Il ritrovamento di cippi miliari e altri siti archeologici lungo la Via Latina, come le catacombe vicino a Grottaferrata, offrono ulteriori informazioni sulla lunga e complessa vita di questa antica strada consolare.

 

Affresco della catacomba Ad Decimum raffigurante la Traditio Legis

 

Altre annotazioni sul percorso

La Via Latina, una delle più antiche strade di collegamento tra il centro Italia ed il sud, fu una strada di conquista e penetrazione, ma anche strada di commerci e di cultura, che per la sua antichità ricalca i tratturi pre – protostorici e per questa ragione conserva una semplice notazione geografica del sua primo percorso albano nella Valle Latina dove erano stanziati i primi popoli latini del Latium Retus, estesa poi con la conquista delle popolazioni del sud, all’intero tracciato, sino a Casilinum (S. Maria Capua Vetere, il porto di Capua).

 

Eufrosino della Volpaia – tratto albano della Via Latina compreso tra Morena e Vivaro

 

Circa venti anni dopo la costruzione della Via Latina, a Casilinum giungerà anche la Via Appia, e qui avverrà la congiunzione delle due strade; ma, mentre la Via Appia – che prende il nome dal Console Appio Claudio – diviene una via militare per eccellenza (via che oggi definiremo come “un’autostrada veloce”), la Via Latina rimane quello che era: una via di commercio, che a destra, scendendo verso il sud, mette in collegamento tutti i centri abitati rivolti alla costa, mentre a sinistra, oltre a collegare tutti i centri preappenninici (Anagnia, Ferentinum, Frusino, Fregellae, Aquinum, Casinum, Teanum, Cales, Casilinum), mette in comunicazione le numerose valli attraversate (Valle Latina, Valle del fiume Sacco, Valle del fiume Liri, Valle del fiume Garigliano, Valle del fiume Volturno) con  i passi appenninici che consentono il transito verso gli abitati interni e oltre, fino a raggiungere gli insediamenti dell’adriatico.

Un’altra via locale, che inizialmente collegava Roma solo con alcuni piccoli centri dell’area esterna dei Colli Albani, ebbe una certa importanza anche per la Via Latina: la Via Labicana.

La Via Labicana collegava invece Roma con Labicum (una delle città scomparse con l’ascesa di Roma, identificata probabilmente con Colonna), e il suo breve tracciato era di minore importanza al confronto di quello della Via Latina, rispetto alla quale manteneva invece un andamento più pianeggiante e migliore da un punto di vista morfologico; ma, nei primi tempi della repubblica romana, mostrava però alcuni inconvenienti: il primo era quello di attraversare territori se non ostili, sicuramente meno sicuri della Valle Latina; il secondo, considerando la toponomastica ancora in vigore sino ad oggi, risultava essere un territorio che in certi periodi dell’anno doveva essere poco agevole da attraversare (Laghetto, Pantano Secco, Prataporci, ecc.) oltre a numerosi piccoli corsi d’acqua che attraversavano il territorio verso il bacino dell’Aniene.

 

Via Labicana tra Artena e Colleferro

 

Solo successivamente, con l’espandersi di Roma, e con la conquista di quei territori, fu possibile provvedere alla regimentazione delle acque e rendere il percorso più agevole, e prolungare il percorso della Via Labicana sino alla Via Latina. La Via Labicana si congiunse alla Via Latina attraverso due bivi: Ad Bivium (nei pressi di Colleferro), con una piccola bretella, ed al Compitum Anagninum (identificato con l’area sacra o santuario a Diana di Osteria della Fontana) per la naturale confluenza delle due strade nella medesima valle, facendo nascere il percorso dell’attuale Via Casilina.

L’importanza e la naturalità del percorso si riscontra dalla quasi perfetta sovrapposizione nelle strade moderne e nei collegamenti, strade che anche se nominate con dizioni diverse, sono sempre la vecchia Via Latina, ora nominata Anagnina, perché utilizzata nel medioevo dai papi per recarsi ad Anagni (Innocenzo III, Alessandro IV, Gregorio IX, Bonifacio VIII), con il punto di partenza della via spostato a San Giovanni in Laterano, ed una parte del percorso iniziale, da Porta  Latina all’attuale Tor di Mezza Via era stato ridisegnato in funzione papale; ora chiamata Casilina, in cui il punto di partenza medioevale è il proseguimento della Via Labicana che uscendo da Porta Maggiore si unisce al vecchio tracciato della Via Latina all’altezza di Anagni (Compitum Anagninum), e prende il nome di “Casilinum” nome antico del porto di Capua (Santa Maria Capua Vetere), punto di arrivo e termine della Via Latina.

 

Anagni – Osteria della Fontana

 

Certamente, anche, l’attraversamento della Valle Latina nell’area dei Colli Albani, non era sempre agevolissimo, tanto che gli storici e gli scrittori la descrivono “clivosa” (Giovenale 5.55), “obliqua” (Stazio silv.4.4.60), “montosa” (Paolino da Nola carm. 14.71/72), ma perlomeno, attraversando i territori della lega latina, il transito avveniva tra popolazioni amiche.

La via incominciò a prendere la sua forma, trasformando un percorso arcaico in un segno stabile definito del potere di Roma, con la sconfitta degli Equi e dei Volsci, che controllavano il Passo dell’Algido, porta di ingresso delle valli del Sacco, del Liri e del Volturno, agevolando la conquista del sud e dei popoli che abitavano quelle valli e i territori circostanti. Questo cammino di conquista e la strada, camminano assieme, scandito dalle colonie romane che venivano create per consolidare il controllo del territorio e la strada che le univa e le collegava nel suo percorso.

Di seguito si riporta il percorso della Via Latina e delle colonie fondate dai romani, al fine di dare un quadro sia progressivo delle conquiste romane, sia un quadro di dislocazione geografica della strada:

  1. ANAGNIA (popolazione Ernica, conquistata nel 306 a. c.)
  2. FERENTINUM (popolazione Ernica conquistata dopo alterne vicende nel 304 a. c.)
  3. FREGELLAE
  4. AQUINUM
  5. INTERAMMA LINERAS
  6. CASINUM
  7. AD FLEXUM VENAFRUM (l’attuale San Giovanni Infine)
  8. TEANUM
  9. CALES (fondata nel 334)
  10. CASILINUM

     

    Ferentino – Porta Sanguinaria

    Importanza per numero di monumenti

    La Via Latina era citata assieme alla Via Appia e la via salaria come una strada tra le più ricche di monumenti funebri, almeno sino al IV miglio (che segnava il confine dell’ager Romanus antiquus), ma antiche stampe dimostrano come i monumenti andassero oltre il IV miglio ed anche sino al X miglio.

    La Via Latina attraversava un paesaggio variegato, dalla campagna romana ai monti Lepini, Ausoni e Aurunci, fino alle valli del Sacco e del Liri, dimostrando l’ingegneria romana e la capacità di integrare le vie di comunicazione con il territorio. Il suo tragitto evidenzia come i Romani sfruttassero i corridoi naturali per facilitare le connessioni commerciali e militari, un aspetto fondamentale per il controllo e l’espansione dell’Impero Romano.

     Storia e Fondazione

    Le due ipotesi principali sull’origine della Via Latina – legata alla sottomissione della Lega Latina o alla fondazione di città come Fregellae ed Interamna Lirenas – offrono spunti sulla complessa storia di dominazione e integrazione territoriale dei Romani. La trasformazione della via da cultuale a militare e poi in via pubblica con l’annessione di Capua, enfatizza il ruolo delle strade consolari nella strategia di espansione romana.

     Stationes e scoperte Archeologiche

    La presenza di stationes lungo la Via Latina e le scoperte archeologiche come il complesso nei pressi di Roma e le catacombe vicino a Grottaferrata arricchiscono la nostra comprensione della vita quotidiana nell’antica Roma e dell’organizzazione delle sue infrastrutture stradali. Questi siti fungono da testimonianza diretta delle pratiche sociali, economiche e religiose dell’epoca.

     Interpretazioni e Tracciati

    Le discussioni sugli specifici tracciati della Via Latina, inclusi i diversi percorsi proposti dagli studiosi e i cippi miliari trovati, illustrano le sfide e le complessità nell’interpretare e ricostruire le antiche vie consolari. Queste analisi contribuiscono significativamente alla nostra comprensione della geografia storica di Roma e delle sue vie di comunicazione.

    In sostanza, la Via Latina non era solo una strada consolare di importanza strategica per l’Impero Romano, ma anche un corridoio che ha facilitato lo scambio culturale, commerciale e politico attraverso le regioni che collegava, lasciando un’impronta duratura sul paesaggio e sulla storia dell’Italia.

    Approfondire ulteriormente i dettagli sulla Via Latina significa esplorare aspetti specifici che caratterizzavano questa importante strada consolare dell’antica Roma, la sua ingegneria, il contesto storico e culturale, e il suo impatto sul territorio.

     Ingegneria e Costruzione

    La Via Latina rappresenta un esempio eccellente dell’ingegneria stradale romana. Come le altre strade consolari, era costruita seguendo tecniche avanzate per l’epoca, che garantivano durabilità e facilità di transito. Il letto stradale era composto da più strati (strata, da cui deriva il nome strada): inizialmente, una base di pietre grandi (statumen), sopra la quale veniva disposto uno strato di pietre più piccole (rudus), poi uno di ghiaia miscelata a calce (nucleus), culminante con il pavimentum (o summa crusta) costituito da basoli in pietra vulcanica o lastre di pietra delimitati dalle crepidines laterali. Questa costruzione garantiva che la strada rimanesse solida e drenata, minimizzando i danni causati dall’acqua e dal traffico.

     Contesto Storico e Culturale

    La Via Latina attraversava aree di grande importanza strategica, economica e culturale. Dopo la sua partenza da Roma, la via si snodava attraverso il territorio del Latium vetus, cuore della civiltà latina e area di origine di molti dei primi coloni e fondatori di Roma. Questo percorso non solo facilitava il movimento di eserciti, commercianti e viaggiatori ma serviva anche come mezzo per diffondere la cultura, il diritto e le tradizioni romane nei territori conquistati, fungendo da strumento di romanizzazione.

     Importanza Economica

    Le valli del Sacco e del Liri, attraversate dalla Via Latina, erano zone agricole ricche e produttive, vitali per l’economia romana. La strada consentiva quindi un efficiente trasporto di grano, vino, olio e altri prodotti agricoli verso Roma e altre città. Inoltre, favoriva lo scambio commerciale con la Magna Grecia e l’Adriatico, integrando l’economia locale nell’ampio sistema commerciale mediterraneo dominato da Roma.

     Impatto sul Territorio

    La Via Latina ha lasciato un’impronta duratura sul paesaggio italiano. Molte città e insediamenti lungo il suo percorso si sono sviluppati grazie alla loro posizione strategica sulla via consolare, molti dei quali sono ancora oggi importanti centri urbani. La strada ha anche influenzato la distribuzione territoriale delle ville rustiche romane, delle stazioni di posta (mutationes e mansiones), e delle infrastrutture militari, configurando il tessuto socio-economico delle regioni interessate.

     Eredità Archeologica

    I resti archeologici legati alla Via Latina, come le catacombe, le stazioni di posta, e i monumenti funebri, offrono uno spaccato unico della vita quotidiana, delle pratiche religiose e delle dinamiche sociali dell’antica Roma. Le scoperte lungo il percorso della strada consentono agli studiosi di ricostruire aspetti della topografia antica, delle tecniche di costruzione, e dei sistemi di comunicazione romani, fornendo preziose informazioni per la comprensione della storia romana e del suo impero.

    In sintesi, la Via Latina non era semplicemente una strada ma un’arteria vitale che contribuiva alla coesione e allo sviluppo dell’Impero Romano, influenzando profondamente l’economia, la società, e la cultura delle aree che attraversava.

     Progetto e Manutenzione

    La progettazione della Via Latina, come altre strade consolari, seguiva criteri rigorosi che includevano la rettifica dei tratti tortuosi e la riduzione dei dislivelli, per facilitare il transito veloce e sicuro. La manutenzione era una priorità, affidata a magistrati specifici (curatores viarum) fin dall’epoca repubblicana, riflettendo l’importanza strategica e economica della strada per lo stato romano. Questa cura costante garantiva la longevità della via e la sua efficienza come asse di comunicazione e commercio.

     Stazioni di Posta e Hospitalitas

    Le stationes lungo la Via Latina erano fondamentali per il supporto logistico ai viaggiatori. Oltre a queste, esisteva un sistema di hospitalitas, per cui cittadini romani di rango senatorio fornivano ospitalità ai funzionari statali in viaggio. Questo sistema enfatizza l’interconnessione tra la rete stradale e le strutture sociali dell’epoca, con la Via Latina che fungeva da spina dorsale per tali interazioni.

     

                                                                                                                                      Segni – Complesso termale di Colle della Noce

 

Ruolo nella Difesa

La Via Latina aveva anche un ruolo cruciale nella difesa del territorio romano. La sua estensione e i suoi collegamenti con altre vie consolari permettevano il rapido spostamento di truppe in caso di minacce esterne o rivolte interne. Le strade consolari come la Via Latina erano quindi essenziali per la proiezione del potere militare romano, contribuendo alla stabilità e alla sicurezza dell’Impero.

 Impatto Religioso e Culturale

La Via Latina attraversava aree dense di significato religioso e culturale, connettendo santuari e siti di culto antichi. Il santuario di Juppiter Latiaris sul Monte Cavo è un esempio rilevante, meta di pellegrinaggi e cerimonie che rinforzavano l’identità latina e romana. La strada facilitava quindi non solo lo scambio commerciale ma anche la diffusione di pratiche religiose e culturali, integrando ulteriormente i territori sotto l’influenza romana.

 Testimonianze Letterarie e Archeologiche

Le fonti letterarie, come gli scritti di Strabone, e le testimonianze archeologiche lungo la Via Latina offrono preziose informazioni sulla geografia, l’economia e la società dell’antica Roma. Monumenti funebri, ville, insediamenti e resti infrastrutturali lungo il suo percorso sono oggetto di studio per comprendere meglio la vita quotidiana, le pratiche economiche e le dinamiche di potere nell’antichità.

 Conservazione e Studio Moderno

Oggi, la conservazione e lo studio dei resti della Via Latina sono cruciali per la comprensione del passato romano. Progetti di archeologia preventiva, soprattutto in aree di espansione urbana o di sviluppo infrastrutturale, hanno portato alla luce nuovi siti e reperti, arricchendo la nostra conoscenza della strada e del suo ruolo nell’antica società romana. La Via Latina continua così a essere una fonte inestimabile di informazioni storiche, culturali e tecnologiche sull’antica Roma e sul suo impero.

Il percorso dettagliato, con riferimenti specifici a siti archeologici e naturali di rilievo, come il Parco delle Tombe della Via Latina e il Parco degli Acquedotti, oltre a zone urbanizzate come Ciampino, sottolinea la diversità degli scenari che i viaggiatori possono sperimentare. La menzione di specifiche emergenze archeologiche, come la villa dei Centroni e le varie torri medievali, aggiunge profondità e contesto, invitando a una esplorazione più approfondita di queste testimonianze del passato.

La sezione sulle catacombe “Ad Decimum” e i vari siti lungo il percorso, enfatizzano l’importanza storica e culturale della Via Latina, rendendo il progetto non solo un cammino fisico ma anche un viaggio attraverso il tempo. La sfida di rendere nuovamente percorribile un itinerario tanto antico quanto significativo è imponente, ma la ricchezza di storia e cultura che può essere riscoperta e valorizzata giustifica pienamente lo sforzo.

 

 

                                                                                                                                               

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